da Cipro alla Slovenia

A Cipro riaprono le banche: 300€ di prelievo massimo giornaliero per chiunque per una settimana, nel tentativo di frenare la corsa dei correntisti a svuotare conti correnti da una liquidità che il sistema non ha a disposizione.
…ma non è un problema di Cipro: per come funziona qualunque sistema bancario, nessuno stato (neppure la Germania) potrebbe far fronte ad una corsa al ritiro dei capitali dei depositanti..

E con il pasticcio Cipro ancora caldo, ed i bookmaker inglesi che pagano a 4 la possibilità di un prelievo forzoso in Italia entro l’estate (è significativo il fatto che ci si possa puntare sopra), sembra che adesso sia il turno della Slovenia. La situazione è peggiorata con la recessione del 2012 che ha fatto esplodere le sofferenze bancarie e nell’ultima settimana, dopo lo scoppio della crisi cipriota, il quadro sta assumendo toni preoccupanti, perchè i mercati pensano che la Slovenia sia il nuovo malato d’Europa, il prossimo Paese a dover ricorrere agli aiuti della troika Fmi-Ue-Bce. Gli investitori esteri stanno scappando.
Un Paese piccolo con un Pil di 36 miliardi di euro, ammontare uguale al reddito prodotto dalle Marche, ma con due milioni di abitanti e un sistema bancario in forte tensione. Sistema da cui si approvvigionano anche molte imprese italiane: 218 (sopra 2,5 milioni di euro di fatturato) su 6.000 aziende presenti in tutta l’area del Centro-Est Europa, una presenza importante (486, per fare un confronto illuminante, sono le imprese operanti nell’estesa e più promettente Russia) che impiega circa 4.500 dipendenti. Numero cresciuto del 50% dal 2005 a oggi. Molto esposte sono anche le banche italiane che complessivamente hanno impiegato nella piccola repubblica ex comunista circa 7,6 miliardi, più del 20% del Pil di tutto il Paese (1,3 miliardi è invece il totale dell’esposizione verso Cipro).

Fra le prime quattro banche slovene (dominanti nel comparto), tre infatti sono statali e una è a capitale privato, ma sempre di Lubjiana e non come gli altri Paesi dell’area Central-East Europe dove i principali gruppi bancari sono a capitale privato, ma estero. Un sistema chiuso che rischia di avvitarsi su sè stesso a causa di sofferenze bancarie (crediti ormai inesigibili) che hanno toccato quota 7 miliardi di euro, il 20% circa del Pil, il 14,4% del totale dei crediti erogati. Le banche slovene, sanno cioè che prestando 100 euro, oltre 14 non verranno restituiti. Trend che ha fatto chiudere i cordoni della borsa agli istituti di credito e che peggiora ulteriormente la congiuntura.

…Buona Pasqua!

Luca Giusti
www.qtlab.ch
www.lucagiusti.it

Un pensiero su “da Cipro alla Slovenia

  1. La Bank of Cyprus ha fissato al 37,5% il prelievo forzoso sui suoi depositi oltre 100 mila euro. Lo rivelano fonti ben informate. Per il restante 66,5%, il 22,5% non sara’ piu’ remunerato con gli interessi, mentre il 40% fruttera’ rendimento se l’istituto ricomincera’ a produrre utili.

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